• Viaggi
    • Germania
      • Lipsia
    • Svizzera
      • Zurigo
      • Basilea
    • Irlanda
      • Dublino
      • Sligo
      • Cork
    • Estonia
      • Tallinn
    • Lettonia
      • Riga
    • Lituania
      • Vilnius
    • Malta
      • Valletta
    • Paese Basco
      • San Sebastián-Donostia
      • Vitoria-Gasteiz
      • Pamplona-Iruña
      • Biarritz
      • Bilbao
    • Belgio
      • Anversa
    • Italia
      • Roma
      • Venezia
    • Spagna
      • Barcellona
  • Cibo
    • Colazione
  • Musica
  • Incontri Fatali
  • Istantanee
  • Traduzioni
  • Aside
  • Home
  • Chi sono
  • Home
  • Chi sono
facebook twitter instagram rss
A place to be
  • Viaggi
    • Germania
      • Lipsia
    • Svizzera
      • Zurigo
      • Basilea
    • Irlanda
      • Dublino
      • Sligo
      • Cork
    • Estonia
      • Tallinn
    • Lettonia
      • Riga
    • Lituania
      • Vilnius
    • Malta
      • Valletta
    • Paese Basco
      • San Sebastián-Donostia
      • Vitoria-Gasteiz
      • Pamplona-Iruña
      • Biarritz
      • Bilbao
    • Belgio
      • Anversa
    • Italia
      • Roma
      • Venezia
    • Spagna
      • Barcellona
  • Cibo
    • Colazione
  • Musica
  • Incontri Fatali
  • Istantanee
  • Traduzioni
  • Aside
Malta

Valletta #6: Once we were enemies

Posted on5 Marzo 201524 Luglio 2015
Home  >  Malta  >  Valletta #6: Once we were enemies

IMG_20150218_002646

1565-2015. Quest’anno si celebrano i 450 anni della vittoria nel Grande Assedio, stretto dall’Impero ottomano di Solimano il Magnifico per eliminare la base dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni che ostacolava le scorribande dei turchi nel Mediterraneo. Ma grazie all’eroica difesa dei cavalieri e dei maltesi, dopo quattro mesi gli Ottomani abbandonarono l’assedio. Pynchon dà la sua versione dei fatti in V.

L’altro Grande Assedio subìto dall’isola ebbe inizio l’11 giugno del 1940, il giorno dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini agli Alleati. Malta fu bombardata quasi tutti i giorni dalle forze dell’Asse per due anni e mezzo. In tutto furono 3.343 i raid aerei sull’isola, furono sganciate 15.000 tonnellate di bombe. Quasi 1.600 le vittime. Tra i danni materiali la distruzione del Teatro dell’Opera, quattro alberghi dei cavalieri e migliaia e migliaia di abitazioni private.

Da isola assediata, Malta divenne la roccaforte da cui si coordinarono le operazioni  degli Alleati e in particolare lo sbarco in Sicilia, ovvero l’Operazione Husky. Tutto questo avveniva in un quartier generale sotterraneo, situato nella pancia delle fortificazioni, le Lascaris War Rooms. Un formicaio, una rete di tunnel e stanze scavate nella roccia anno dopo anno, un luogo segretissimo dove anche il generale Eisenhower soggiornò per due settimane nel luglio del 43. Qui c’era la sala controllo della RAF, la Filter Room che gestiva il controllo radar, una centrale operativa per la contraerea e la Cypher Room per le comunicazioni in codice.Tutto attrezzato con mezzi che oggi paiono primitivi, usando materiale di scarto, sia dalle rovine degli edifici maltesi, sia da navi dismesse, come i tabelloni ricavati da persiane o i tubi dell’impianto di aerazione. Pochissime le linee telefoniche, molte lavagne con scritte in gesso, enormi carte della Sicilia su cui sempre a mano arrampicandosi su scale, venivano aggiornati i posizionamenti delle truppe alleate e l’avanzata in Sicilia, il tutto nel rumore assordante dell’impianto di ventilazione. Le Lascaris War Rooms rimasero attive anche durante la Guerra Fredda fino al 1977, due anni prima della chiusura della base britannica. Sono rimaste sigillate per decenni, poi riaperte e trasformate in museo.

IMG_20150125_121948

All’inizio della visita viene proiettato un documentario in b/n che racconta l’embargo a cui Malta era sottoposta e le difficoltà di rifornimento. Insieme al commentario molto dettagliato della guida, evidentemente appassionata di storia di guerra, rende la visita sufficientemente lunga e claustrofobica da mettere una certa frenesia di tornare in superficie. Perfino il tunnel fuori dall’ingresso sembra insopportabilmente lungo. Una volta riemersi alla luce del sole, usciti dal ventre del forte Lascaris, respirate a pieni polmoni e fate una passeggiata sul lungomare  per vedere le ex botteghe dei cavalieri costruite nel XVIII secolo. Oggi le porte sono di vari colori che rappresentano  le merci che vi si vendevano un tempo: blu per il pesce, rosso per il vino, giallo per il grano….

Poi proseguite in direzione opposta verso i Lower Barrakka Gardens, all’estremità della penisola: un luogo appartato, a differenza dei giardini che si trovano nella parte alta di Valletta;dove fermarsi a leggere o meditare, soprattutto d’inverno, contemplando le navi che entrano nel porto e le tre città che disegnano l’orizzonte di fronte a voi.

IMG_20150125_111039

 

Previous Article Valletta #5: Un fermo immagine dal passato
Next Article Valletta #7: Tutto fuorché il coniglio!

Related Posts

  • Valletta #7: Tutto fuorché il coniglio!

    6 Marzo 2015
  • Valletta #5: Un fermo immagine dal passato

    5 Marzo 2015
  • Valletta #4: Da Renzo Piano a Händel in 5 minuti a piedi

    28 Febbraio 2015

Leave a Reply

Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Popular Posts

  • Pink Moon, cinquant’anni sotto la Luna Rosa di Nick Drake 19 Maggio 2022
  • The Quiet Girl, l’amore è sempre possibile 19 Febbraio 2023
  • Angela Davis, Blues e Femminismo Nero 15 Febbraio 2023
  • Kae Tempest, parole luminose nel grigiore contemporaneo 19 Maggio 2022

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
facebook twitter instagram


Categorie Post


Archivi


© Derechos de autor 2014. Tema por BloomPixel .