L’idea è geniale nella sua fruibilità: riassumere in 100 locali il meglio della ristorazione della Capitale selezionando i 50 ristoranti Top e i 50 locali Pop. Il risultato è una guida snella e formidabile: nella prima parte sono elencati, in una vera classifica, i 50 migliori ristoranti di Roma (dove si spende dai 40 euro in su,vini esclusi); nella seconda le migliori 50 trattorie, osterie, enoteche, pizzerie e locali di street food, dove il conto resta sensibilmente sotto i 40. Questo non significa che la prima parte sia solo per VIP o addetti ai lavori perché, pur senza guida, in 4 o 5 dei locali Top ho mangiato senza spendere una fortuna. Kiko Sushi Bar a Piazzale del Verano è diventato il mio “Tiffany”, il rifugio consolatorio quando voglio farmi un regalo (lo testimoniano varie foto su Instagram). Oppure Mazzo a Centocelle, di cui sono stata fan precoce, e Roscioli in Via dei Giubbonari (peccato che non abbiano inserito la rosticceria e il forno tra i Pop).
I Cento è il libricino perfetto per me che credevo che a Roma si mangiasse male. Sono stata smentita clamorosamente in occasione della presentazione dell’edizione 2017 qualche settimana fa al Ristorante Chinappi vicino Piazza Fiume. Ho scoperto che la ristorazione romana è in forma, caratterizzata da trasversalità – dal grande ristorante d’albergo alla trattoria, agli emergenti (lo stesso Chinappi), ai locali crossover dove si va per un cocktail oltre che per mangiare, alla pizza gourmet e la cucina etnica. Le recensioni non sono scritte per specialisti: sono invitanti, divertenti, raccontate e quindi appetitose di per sé. Gli autori si sono entusiasmati di Per Me di Giulio Terrinoni (“un bel posto dove si sta molto bene”), l’Enoteca al Parlamento, San Giorgio a Fiumicino, Tordomatto di Adriano Baldassarre, e hanno premiato le eccellenze già note (Imàgo all’Hassler di Trinità dei Monti, La Pergola di Beck al Cavalieri Hilton).
Veniamo ai locali più a portata di tasca. Anche qui alcuni nomi noti: Cul de Sac a Piazza Pasquino, semplicemente una certezza, come la fila che bisogna fare per avere un tavolo all’aperto; Beppe e i suoi formaggi in Via S. Maria del Pianto al Ghetto; Waraku, la izakaya (trattoria giapponese) del Pigneto, il primo che proverò quando riaprirà nei nuovi locali a metà gennaio. L’entusiasmo si è riversato su Retrobottega, “dove ci si diverte stando a tavola”, il miglior Pop dell’anno, un bistrot, laboratorio, bar in Via della Stelletta; sul Mercato Testaccio con i vari banchi fra cui quello di Cristina Bowerman (presente fra i Top con la Glass Hostaria); su Mostò a Flaminio, con la sua ottima scelta di vini, perfetto per un dopo concerto all’Auditorium (chiude alle 2, alleluja!). Non vedo l’ora di provare Sora Maria e Arcangelo a Olevano Romano, mentre conoscevo già Open Baladin e Pizzarium di Bonci (adesso anche al Mercato Centrale di Termini, rimasto fuori per questioni di tempo dall’edizione 2017). Per curiosità sono stata da Mr Chow a via Genova, rimettendo piede in un cinese dopo qualche lustro, e in un luogo di perdizione a un tiro di tappo da casa mia: Remigio Champagne & Vino, che è già diventato il mio secondo Tiffany (Ardinat mon amour…).
Insomma, sono cento fotografie di Roma scattate dalle tavole imbandite, dribblando la “trattoria scotta”, sempre in agguato al centro soprattutto con le sue trappole per turisti (speriamo che la guida sia tradotta presto anche in inglese). Un best of gastronomico che restituisce “un panorama variegato che testimonia fermento e vitalità”, dal centro al meno centro, alla provincia e oltre (Fiumicino, Olevano, Fregene, Rieti).
I Cento di Roma 2017 (EDT) 10.90 €
Esiste anche per Torino e Milano.
Carissima Paola,
spesso a Roma per lavoro in compagnia di colleghi, fornitori, clienti e varia umanità, non riesco mai a sperimentare i sui suggerimenti in tema di cibo.
Mercoledì sera, per una rara combinazione astrale, mi ritrovo a cenare da solo, e in santa pace, se permette.
Lei mi appare in macchina con i suoi sei gradi all’altezza della barriera Roma Est, mi accompagna felicemente fino a trovare parcheggio non lontano da Piazza del Popolo (!!) e con due passi mi fermo al (nel…) Retrobottega.
E allora mi sento in dovere di ringraziarla; dalle 18 alle 22 in stato di grazia, partito con Dylan e concluso con cioccolato in spuma di nespole, passando per gli gnocchi, caffè e capesante e per le seppie con carciofi e crema di basilico…e Roma.
Tutto meraviglioso. Grazie davvero di esistere.
Caro Andrea, è stato fortunato, perché io volevo andarci giovedì ed era pieno! Sono molto contenta di poterla allietare con musica e prelibatezze culinarie.