• Viaggi
    • Germania
      • Lipsia
    • Svizzera
      • Zurigo
      • Basilea
    • Irlanda
      • Dublino
      • Sligo
      • Cork
    • Estonia
      • Tallinn
    • Lettonia
      • Riga
    • Lituania
      • Vilnius
    • Malta
      • Valletta
    • Paese Basco
      • San Sebastián-Donostia
      • Vitoria-Gasteiz
      • Pamplona-Iruña
      • Biarritz
      • Bilbao
    • Belgio
      • Anversa
    • Italia
      • Roma
      • Venezia
    • Spagna
      • Barcellona
  • Cibo
    • Colazione
  • Musica
  • Incontri Fatali
  • Istantanee
  • Traduzioni
  • Aside
  • Home
  • Chi sono
  • Home
  • Chi sono
facebook twitter instagram rss
A place to be
  • Viaggi
    • Germania
      • Lipsia
    • Svizzera
      • Zurigo
      • Basilea
    • Irlanda
      • Dublino
      • Sligo
      • Cork
    • Estonia
      • Tallinn
    • Lettonia
      • Riga
    • Lituania
      • Vilnius
    • Malta
      • Valletta
    • Paese Basco
      • San Sebastián-Donostia
      • Vitoria-Gasteiz
      • Pamplona-Iruña
      • Biarritz
      • Bilbao
    • Belgio
      • Anversa
    • Italia
      • Roma
      • Venezia
    • Spagna
      • Barcellona
  • Cibo
    • Colazione
  • Musica
  • Incontri Fatali
  • Istantanee
  • Traduzioni
  • Aside
Italia

Briol, un tempio del sole in stile Bauhaus

Posted on30 Gennaio 20191 Febbraio 2019
Home  >  Italia  >  Briol, un tempio del sole in stile Bauhaus

Entra in scena Hubert Lanzinger, nato a Innsbruck nel 1880, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Vienna, pittore ritrattista apprezzato anche da Klimt. Hubert sposa Pia, l’ultima dei quindici figli di Heinrich e Johanna a cui Briol è stato lasciato in eredità, entra nella “Bergfamilie” e si trasferisce sulla montagna. La ristrutturazione di Briol portata a termine nel biennio 1928-29 è probabilmente il capolavoro della sua vita.

Dell’edificio originale del 1898, Lanzinger mantiene le fondamenta massicce e la struttura, ma cambia radicalmente il tetto: non più quello tradizionale a due falde delle case svizzere, ma una copertura a terrazzo spiovente leggermente inclinato in senso opposto a quello della montagna, poco visibile perché Briol è un cubo in stile Bauhaus. I balconi a loggia con quattro pilastri ottagonali bianchi lo fanno assomigliare a un tempio del sole da cui ammirare le Dolomiti, la Val d’Isarco e la Val Gardena.
L’albergo è un esempio spettacolare di architettura alpina in cui lo spazio è organizzato in modo funzionale, senza dispendio di mezzi ed energia. Non c’è una reception, ma un ingresso che ti accoglie con l’aroma di torte appena sfornate e il sentore di attività che fervono in cucina, dove ancora oggi troneggia una splendida stufa d’epoca. Una scala di legno sormontata da un lucernario porta ai piani superiori con le camere e i servizi in comune. A sinistra due sale a disposizione degli ospiti per i pasti e il relax: ovviamente non c’è televisione, ma una piccola libreria e qualche giornale.

“L’uomo moderno, di vena moderna, non ha bisogno di ornamenti, li detesta”, Alfred Loos.

Lanzinger probabilmente conosceva l’architetto Adolf Loos, sicuramente ne fu influenzato: la funzionalità e la scelta dei materiali (larice dalle valle di Sarntal), la predilezione per le forme disadorne, essenziali. Il risultato è un’eleganza spartana a partire dai tre colori visibili all’esterno: il bianco intonacato delle facciate, il bruno-grigio del larice consumato dagli elementi e dal tempo e il verde oliva delle persiane.
Lanzinger progetta anche l’arredamento interno, i mobili, le porcellane, gli utensili in rigoroso stile minimalista, razionalista e funzionale, creando ambienti caldi, accoglienti. Stessa semplicità ascetica per le stanze, la cui unica decorazione sono le linee colorate: giallo acido, arancio brillante e celeste e le iniziali dipinte sopra le porte. Le sedie sono esclusive di Briol, così come le porcellane, fabbricate in una fabbrica ceca (ricordate la professione di Herr Settari?). Briol è una Gesamkunstwerk, un’opera d’arte totale.
Lanzinger aggiunge anche la piscina ovale nel prato assolato sopra la casa circondato dai boschi: soprannominata l’Occhio di Dio, è forse la prima piscina pubblica del Sudtirolo, l’acqua proviene da una fonte e oggi è filtrata senza aggiunta di sostanze chimiche. Un bagno al ritorno da un’escursione o durante i bagni di sole è a dir poco tonificante! Vi abituerete alla presenza degli ospiti autoctoni che graziosamente accettano di condividere con voi l’amenità del luogo: preparatevi a incontri ravvicinati – muso a muso – con le libellule e alle rane dedite all’attività principale nella stagione dell’amore: prolungati accoppiamenti acquatici. That’s Briol! (2, continua)

Previous Article Briol, un rifugio incantevole in Sudtirolo
Next Article Briol, l’austerità è il nuovo lusso

Related Posts

  • Briol, l’austerità è il nuovo lusso

    30 Gennaio 2019
  • Briol, un rifugio incantevole in Sudtirolo

    30 Gennaio 2019
  • I Cento di Roma e Panino Giusto: il fast food dello chef

    10 Aprile 2017

Popular Posts

  • Pink Moon, cinquant’anni sotto la Luna Rosa di Nick Drake 19 Maggio 2022
  • The Quiet Girl, l’amore è sempre possibile 19 Febbraio 2023
  • Angela Davis, Blues e Femminismo Nero 15 Febbraio 2023
  • Kae Tempest, parole luminose nel grigiore contemporaneo 19 Maggio 2022

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
facebook twitter instagram


Categorie Post


Archivi


© Derechos de autor 2014. Tema por BloomPixel .